Dopo una Wii U che non ha soddisfatto le aspettative, Nintendo Switch si è rivelata una vera e propria gallina dalle uova d’oro. In pochi anni ha conquistato importanti fette di mercato, confermando la strategia vincente del distaccarsi dalla competizione con Microsoft e Sony. Big N ha preferito crearsi un mondo tutto suo, sfornando una console che accontenta entrambi i palati di chi vuole una macchina domestica e chi una portatile. Ciò non significa che non sia una strategia con i suoi limiti: Nintendo Switch è una macchina che nasce vecchia, perlomeno in termini di prestazioni. Nel mentre con PlayStation 5 e Xbox Series X si inizia a parlare di gaming 4K a 60 fps su console, Nintendo Switch propone ancora giochi sotto il 1080p e che a volte faticano ad arrivare anche solo a 30 fps. Questo è il principale compromesso del volere quello che è sostanzialmente un tablet con dei joystick attaccati ai fianchi.
Da qui nasce l’esigenza di avere una console più potente, il cui debutto è pressoché certo sotto forma di Nintendo Switch Pro. Così facendo, il produttore soddisferebbe la fetta di utenza più esigente, alla ricerca di una console in grado di tener testa alle console più performanti. Questa, in accoppiata alla già esistente Nintendo Switch Lite, permetterebbe all’azienda di essere ancora più capillare nel mercato videoludico. Nintendo ha confermato che Switch avrà un successore, ma ciò va in contrasto con le affermazioni precedenti:
“Non siamo davvero fissati sulle nostre console. Al momento stiamo offrendo l’esclusiva Nintendo Switch e relativo software – e questo è il modo con cui forniamo l’esperienza Nintendo. Detto questo, la tecnologia cambia. Continueremo a pensare in modo flessibile il modo con cui fornire quest’esperienza col passare del tempo. Sono passati più di 30 anni da quando abbiamo iniziato a sviluppare console. A lungo termine la nostra attenzione come azienda forse potrebbe spostarsi dalle console domestiche: la flessibilità è importante quanto l’ingegno.”
Qual è la realtà, quindi? Visto quanto accaduto fra la vendutissima Wii e la più sfortunata Wii U, Nintendo sembrerebbe intenzionata a rendere Nintendo Switch una piattaforma da rinnovare nel tempo. Dopo aver imbroccato il cavallo giusto, non ci sarebbe la volontà di cambiare radicalmente, come invece accadde fra Nintendo 64, GameCube, Wii ed infine Nintendo Switch. In poche parole, Nintendo Switch riceverebbe nuovi modelli nel tempo, un po’ come accade con gli smartphone. Il vantaggio sarebbe quello di mantenere il rischio contenuto nel proporre una console che si è dimostrata essere molto apprezzata, migliorandola di tanto in tanto in base alle esigenze del momento.
Rispetto a Sony e Microsoft, Nintendo non si è mai dimostrata propensa ad inseguire la tecnologia all’avanguardia, preferendo puntare sulla qualità delle proprie IP esclusive. Non ci stupirebbe, quindi, che fra qualche anno Nintendo non decida di fare come i produttori di smartphone e presentare tre modelli di Nintendo Switch per tutti i gusti e le tasche: Switch, Switch Pro e Switch Lite. “Pro” e “Lite” sarebbero le serie indicate a chi vuole una console esclusivamente casalinga ed una solamente portatile, mentre Switch sarebbe il modello intermedio che si pone a metà. Questi modelli sarebbero rinnovati ogni tot anni, togliendo dalla produzione quelli precedenti. Secondo gli analisti di mercato, questa strategia consentirebbe a Nintendo di mantenere una clientela attorno ai 100 milioni di utenti, evitando il rischio che una vera e propria nuova console crei delle flessioni negative. Si tratta solamente di indiscrezioni, per quanto basate su dati anche oggettivi ed affermazioni dell’azienda, ma non ci sentiamo di escluderlo, anzi.
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